Battaglie, conquiste e dominazioni a Rodi

Le civiltà Minoica e Micena furono tra le prime ad insediarsi sull’isola di Rodi, ma fu solo con l’arrivo dei Dori, nel 1100 a.C. che Rodi iniziò a sviluppare una certa influenza e potere. I Dori si insediarono nelle città di Kamiros, Ialysos e Lindos, facendone cittadine prospere e, in un certo moto, autonome.

Rodi continuò a prosperare fino all’arrivo dei Romani. Si alleò con Atene nella Battaglia di Maratona (490 a.C.), per sconfiggere i Persiani, per poi allearsi con loro nella successiva Guerra di Salamina (480 a.C.), che diede un’inaspettata vittoria agli ateniesi. Nell’ultima fase delle Guerre Persiane (477 a.C.), Rodi divenne parte della Confederazione Marittima Delio-Attica. Con la Confederazione partecipò a quella che è considerata allo stesso tempo una delle più imponenti spedizioni militari dell’antichità, ma anche il più grande errore strategico militare della storia antica: Atene sottovalutò i rischi che comportava l’impresa, e la disfatta fu completa. Rodi passò quindi ad allearsi con Sparta (nelle Guerre del Peloponneso), per poi tornare al fianco di Atene e sconfiggere proprio gli spartani nella Battaglia di Knidos (394 a.C.).

Nel frattempo Lindos, Kamiros e Ialysos consolidarono il loro potere e raggiunsero un mutuo accordo di espansione e protezione.

Rodi tentò un’alleanza con i persiani per respingere le forze di Alessandro Magno, ma trovandosi ad affrontare un nemico troppo potente, si propose come alleato. Antigono Monoftalmo, militare macedone al servizio di Alessandro Magno, mandò però il figlio Demetrio Poliorcete il Conquistatore ad assediare Rodi: la battaglia fu lunga, ma l’isola vinse, ed a ricordo di questa vittoria venne eretta una statua in bronzo alta 32metri in onore al dio Apollo, conosciuta come Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo antico.

battaglie

Per un certo periodo Rodi non conobbe alleati nè superiori: costruì la più grande flotta dell’Egeo ed il suo porto divenne uno dei principali centri commerciali del Mediterraneo. Le arti e la letteratura fiorirono, ma quando la Grecia divenne il campo di battaglia delle nuove guerre contro l’Impero Romano, Rodi scelse di allearsi con Giulio Cesare. Alla morte di questi, Cassio assediò Rodi, distruggendone la flotta, le città, i monumenti, mentre le opere d’arte più belle vennero mandate a Roma.

Da qui ebbe inizio il declino di Rodi, che rimase territorio dell’ Impero Romano fino alla scissione, quando entrò a far parte delle provincie bizantine del Dodecanneso. Conobbe una certa indipendeza quando i Crociati presero Costantinopoli, ma ben presto giunsero i Cavalieri di San Giovanni, che governarono l’isola per ben 213 anni, fino a quando vennero cacciati dagli Ottomani.

Rodi divenne ufficialmente parte della Grecia solo nel 1947, quando gli Italiani – gli ultimi conquistatori – la lasciarono dopo 35 anni di occupazione.