Symi, sorella minore di Rodi

Definita coma la “sorella minore” di Rodi, l’isola di Symi ne fa parte sia geograficamente che amministrativamente.

Secondo la mitologia greca Symi fu il luogo di nascita delle Grazie, e prese il nome dalla ninfa Syme. L’isola appare nell’Iliade come territorio appartenente a Nireo, capo acheo che combattè la Guerra di Troia al fianco dei Greci. Colonizzata dai romani prima e dai Bizantini poi, Symi non conobbe tranquillità nè pace fino al 1373, quando (come Rodi) entrò a far parte dei territori appartenenti ai Cavalieri di San Giovanni. Occupata dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, Symi passò agli prima agli Inglesi, e solo nel 1948 alla Grecia.

Symi è davvero piccolina, 58km quadrati di terreno per lo più montuoso, in cui si alternano verdi vallate, piccoli villaggi e, lungo la costa, spiagge, baie protette e scogliere. La capitale (Symi) si sviluppa attorno al porto e si divide in due parti, la parte “bassa” (chiamata anche Yialos) e la parte “alta”, Panoramitis, luogo in cui si trova l’omonimo monastero visitato ogni anno da migliaia di Greci e turisti interazionali.

Il porto capitolino accoglie i turisti con un colpo d’occhio davvero pittoresco: tutte le case che vi si affacciano, infafatti sono state dipinte in colori beige e pastello, a sottolineare la calma e tranquillità del luogo. Un vero e proprio paradiso per chi, in vacanza cerca la pace assoluta. Non solo: a Symi si trova una comunità di circa 120 residenti stranieri.

Nonostante l’affermato carattere rilassato, Symi offre diverse possibilità ai turisti che la raggiungono: non solo ristoranti e locali tipici (le taverne), ma anche paesaggi mozzafiato, luoghi di culura, chiese e monasteri. Ogni piccolo villaggio che fa parte di Symi regala qualche sorpresa, e non è raro incontrare turisti che si aggirano per le vie di questi luoghi alla ricerca dell’autenticità greca.

Symi è raggiungibile da Rodi via Ferry.