Perché? In cosa è cambiata rispetto al passato?

L’isola è un’isola e non solo geograficamente. C’è chiusura verso l’esterno. Oggi lavora bene colui che offre qualità a buon prezzo, sorridendo spesso. La crisi ormai ha colpito tutte o quasi le nazioni, quindi lavorare a Rodi oggi si rivela una scelta di vita e non una economica. Lavorare è vivere e tutto sommato la qualità di vita a Rodi è quasi priva di stress, di file, di burocrazia. Certo la vita costa meno, ma anche gli stipendi non sono così alti come nel resto d’Europa. La “qualità” comunque non rischia mai il fallimento, così i bravi ristoratori, anche italiani, riescono ad avere la clientela anche in questi tempi di crisi. Non c’è più posto per il superfluo, l’inutile o il poco qualitativo.

 

Quali sono gli angoli di Rodi che ami in particolar modo?

La città vecchia, il sud dell’isola, i boschi di salvia e abeti, il castello di Kritinia, Monolitos, il mare a perdita d’occhio ovunque sull’isola, Kallithea e … il mio giardino.

Quali sono gli aspetti che apprezzi maggiormente del popolo greco e quali invece non riesci ancora a capire?

Gli aspetti che apprezzo sono legati alle loro tradizioni, all’amore per le radici che noi in Italia abbiamo un po’ perso, soprattutto per chi come me viene da una grande città come Roma. Poi i rapporti umani, che seppur a volte sono opprimenti, comunque esistono, le persone ti salutano, ti riconoscono, ci si aiuta nel momento del bisogno e non ci si sente mai soli. Le feste, le tradizioni sono sempre un’occasione per incontrarsi, ballare, ridere e rinsaldare rapporti familiari e di amicizia.

Gli aspetti che mi lasciano perplessa sono legati all’ambiente. La Grecia è bellissima dal punto di vista paesaggistico, della flora e della fauna, ma sembra quasi che ce la mettano tutta, almeno a Rodi, a rovinare ciò che è bello. Ad esempio, tendono a potare gli alberi, anche i sempreverdi, all’inizio della primavera, quando inizia la stagione calda, quindi proprio quando potrebbero essere un riparo naturale contro l’afa. Poi la cementificazione ovunque, abusi edilizi, progetti iniziati e mai finiti, non ultimo la costruzione di una nuova centrale elettrica a petrolio, con relativa cementificazione e costruzione di un porto per attraccare le navi petroliere a Prassonissi, lì dove ci sono resti archeologici del dazio romano (non pensando neanche lontanamente di sfruttare l’energia naturale del sole e del vento), uno dei rari Parchi naturali rimasti.

Per non parlare dello sfruttamento e dell’abuso di animali: cani, gatti, asinelli, mucche e cavalli. Cani abbandonati o tenuti a catena o peggio in barili di metallo a volte senza acqua nè cibo. Per quanto riguarda gli animali, in passato ho ospitato e salvato tanti poveri cani di strada. Fortunatamente tutti sono stati adottati da famiglie amorevoli.

Ormai sono quasi vent’anni che vivi in Grecia. Ti senti parte integrante o ti manca qualcosa della tua vita italiana?

Sinceramente non mi manca l’Italia di oggi, forse nostalgicamente mi mancano le mie di radici, ma sentendomi apolide va bene così. Mi manca la cultura, gli eventi, le cose da fare, i corsi da seguire, i posti belli da visitare, le leccornie, gli amici sparsi in Italia.

 

Hai una figlia di 15 anni. Cosa vorresti per lei?

La domanda più difficile per me. Già, cosa vorrei?! Vorrei che fosse felice, che trovasse il suo posto nel mondo, ovunque desideri.

Se ti chiedessi un bilancio della tua vita a Rodi, quale sarebbe?

Beh, non saprei. Certo mi reputo fortunata. Vivo in un bel posto, sono libera e ho un lavoro indipendente. Quando mi capita di avere dei momenti di sconforto ripenso a tutte le persone che conosco e che vengono in estate e mi raccontano la loro vita. Allora mi sento una privilegiata e ringrazio la vita e…Rodi! Qui si impara ad essere più che a diventare.

gloriafalconi@gmail.com

 

A cura di Nicole Cascione